Descrizione
Storia ed evoluzione architettonica
La costruzione iniziò il 10 agosto del 1847, giorno della festa di San Lorenzo, da qui la dedicazione a questo santo e venne terminata nel 1849.
Per edificarla, si sceglie la parte più centrale, nella frazione-maso Mattè sulla piazza fra la canonica e il Municipio, ora chiamata Piazza San Lorenzo.
Il progetto fu redatto dall’architetto Bianchi sulla base di uno stile architettonico "composto".
Il giorno della festa dell’Immacolata Concezione del 1849 venne celebrata la prima messa.
Il 27 settembre 1875 la chiesa venne solennemente consacrata e in quell’occasione vennero deposte nell’altare maggiore le reliquie dei Santi martiri Lorenzo, Simplicio e Giocondino.
Nel 1852 si iniziò la costruzione dei banchi con legno ricavato dal taglio di 400 piante sul monte Dagnola.
Nell’agosto del 1861 vennero messe in opera dallo scalpellino Stefano Varner di Trento i due altari laterali dedicati a Sant’Antonio da Padova e alla Madonna del Carmine.
Nel 1862 vennero collocati la via Crucis e il battistero.
Nel 1865 la chiesa venne dotata delle statue della Madonna del Carmine, di Sant’Antonio e della Madonna del Rosario che si espone in occasione della processione mariana di ottobre.
Nel 1866 l’altare maggiore fu acquistato per 400 fiorini dalla Chiesa parrocchiale di Mezzocorona.
Informazioni
- La Chiesa è aperta tutto l’anno.
- La messa si celebra la domenica alle 10.30; solo in estate si celebra anche il venerdì alle 18.00.
- La domenica successiva al 10 Agosto, ricorrenza di San Lorenzo patrono di Cavedago, si celebra la messa solenne.
- La terza domenica di luglio si celebra la ricorrenza della Madonna del Carmine portando in processione la statua della Madonna, attraverso le vie del paese.
- La prima domenica di Ottobre si porta in processione per le vie del paese la statua della Madonna del Rosario.
- Per conoscere gli orari delle messe clicca qui
Cenni su San Lorenzo
- San Lorenzo è il patrono di Cavedago e si festeggIa il 10 Agosto
- Il suo nome, deriva dal latino: "nativo-abitante di Laurento" o "colui che è cinto di alloro".
- E' patrono dei Diaconi, Cuochi, Pompieri
- Emblema: graticola-palma
Chi era San Lorenzo
Lorenzo nacque a Osca (Huesca), nel 225 D.C,città della Spagna. Di famiglia benestante, compie gli studi di teologia a Saragozza.
Venuto a Roma, centro della cristianità, si distinse per la sua pietà, carità verso i poveri e l’integrità di costumi.
Grazie alle sue doti, Papa Sisto II lo nominò Diacono della Chiesa, meglio capo dei diaconi.
Nel 257 D.C. l’imperatore Valeriano ordinò una persecuzione contro i cristiani. Nel 258 Valeriano ordinò la morte di vescovi e preti, compreso il papà Sisto II.
Anche Lorenzo, fu catturato, e venne condannato a morte e giustiziato il 10 Agosto 258 D.C.: secondo la tradizione fu bruciato vivo, ma probabilmente fu decapitato come gli altri cristiani. Il suo corpo fu sepolto sulla via Tiburtina, dove poi Costantino fece costruire una basilica.
La controversa questione del martirio
Il Martirio di san Lorenzo è datato dal martirologio romano il 10 agosto del 258 dopo Cristo. Secondo la devozione e la pietà popolare San Lorenzo fu bruciato sopra una graticola, la Leggenda Aurea del beato Jacopo da Varazze, ne ha in modo significativo sigillato la pietas popolare con la narrazione dei suoi ultimi momenti.
Secondo la moderna storiografia tuttavia in base a studi concernenti l’epoca, viene considerata leggendaria questa tradizione, infatti L’imperatore Valeriano non ordinò torture, tanto che appare più veritiero ritenere che Lorenzo sia stato decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri. A suffragare la tradizione della graticola resta nondimeno l’ininterrotta trasmissione da tempo immemorabile, che è come già detto parte ancora prima del grande Sant’Ambrogio che ne riteneva come notizia certa.
L’affascinante legame con le stelle cadenti
Il 10 agosto è una data conosciuta in tutto il mondo come la “notte di San Lorenzo” in cui si contempla con il naso all’insù il cielo, nella speranza di vedere una meteora, cioè una stella cadente ed esprimere un desiderio che si crede venga esaudito. Per la tradizione le stelle cadenti sarebbero le lacrime versate da Lorenzo durante il suo martirio; lacrime che vagherebbero eternamente nei cieli, e scenderebbero sulla terra solo in questo giorno; oppure, le «stelle cadenti» ricordano i carboni ardenti su cui il Santo, secondo la leggenda, fu martirizzato.
In ogni caso, la tradizione di questa notte ha creato un’atmosfera ricca di speranza: si crede infatti che si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di san Lorenzo, e il rituale più diffuso prevede che a ogni stella cadente si pronunci l’avvenimento auspicato.